Dal 15 Aprile in tutti i gommisti.
Dal 15 Aprile è consentita la permuta dei pneumatici invernali con
quelli estivi. Fino ad oggi infatti la maggior parte dei tratti stradali erano oggetto di ordinanze che prevedevano l’obbligo di dotazioni invernali. Vi è comunque un mese per mettersi in regola nel caso l’automobilista abbia montati sulla propria vettura pneumatici invernali con codice di velocità inferiore rispetto a quanto riportato sulla carta di circolazione. Chi invece avesse montati pneumatici invernali con codice di velocità uguale o superiore rispetto alla versione estiva estivo potrà provvedere al cambio anche in tempi successivi.
Le associazioni dei costruttori e dei rivenditori specialisti di pneumatici suggeriscono di prenotare telefonicamente il cambio e di non presentarsi senza appuntamento dal gommista.
Il cambio gomme è particolarmente importante anche perché è l’occasione per controllare l’usura del battistrada, la presenza di tagli e danneggiamenti, nonché ripristinare l’idonea pressione di gonfiaggio unitamente all’equilibratura e convergenza.
Come in Inverno l’equipaggiamento invernale offre la migliore sicurezza e comfort di guida, così in Estate utilizzare un treno di gomme estive consente una riduzione degli spazi di frenata ed una ottimizzazione dei consumi. Infatti viaggiare con pneumatici sgonfi, oltre a dare luogo a problemi di insicurezza di guida, produce un maggior consumo di carburante con conseguente inutile e proporzionale aumento di emissioni dannose e CO2.
Va poi ricordato che l’utilizzo di gomme di classe A o B, rispetto a una gomma di classe E, sia per resistenza a rotolamento che aderenza su bagnato, permette, da un lato di risparmiare carburante e dall’altro di ridurre sensibilmente gli spazi di frenata.
«Siamo in un momento di grandi tensioni che producono anche una mancanza di materie prime e conseguente innalzamento dei costi di produzione, come non si è mai registrato negli ultimi decenni» dice Fabio Bertolotti, direttore di Assogomma. «Il 40% del carbon black consumato nella UE, indispensabile per la produzione di articoli in gomma, pneumatici compresi, proveniva da Russia e Bielorussia: un flusso interrotto da quasi due mesi. Stesso discorso per i rinforzi metallici utilizzati nei pneumatici, nei tubi, nei nastri trasportatori, ecc. Non ci sono alternative praticabili a breve termine. A ciò si aggiungano i costi energetici con rincari di 3-4 volte rispetto al 2021. Sono quindi necessari interventi di sostegno all’industria della gomma affinché’ si possano compensare gli aumenti dei costi produttivi ormai fuori controllo. Inevitabilmente si avranno effetti sulla disponibilità e sui rincari dei prodotti finiti».
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